Suor Maria Nazarena dell’Immacolata

 

1928-2010

 

“Gesù disse loro: «Potete bere il calice che io bevo?».”

Mc 10,38

 

Suor Maria Nazarena dell’Immacolata (Nazarena Immacolata Franzé), nacque il 20 gennaio 1928 a Nardò di Pace (CZ). Una volta nella sua vita, capitò un grande avvenimento: un viaggio, dal suo piccolo paese di Calabria, nientedimeno che a Napoli! A diverse decine di anni di distanza ricordava ancora come le apparve la città: un sogno di luci e di strade. Ne rimase incantata. Giovanissima, aveva deciso di seguire la sua madrina, appartente ad una famiglia benestante, a Napoli, e fu accolta con molta attenzione e affetto, trattata - lei sottolineava - come una figlia.

Il lavoro è stato il suo pane quotidiano e per tutta la vita non si tirò mai indietro da tutte le incombenze che divennero il suo altare e la sua personale offerta al Signore.Tra le visite, in cui accompagnò la sua madrina, ce ne fu una particolare: al Carmelo della Croce di Lucca dove c’era una monaca loro conoscente (Suor Chiliana). A questa visita, a distanza di tempo, seguì uno strano sogno. Sognò Gesù - lei diceva - che era bello, molto bello, però anche triste con un calice in mano. Lei sentiva che c’era molta sofferenza nel suo volto e vide Gesù che le avvicinava il suo calice chiedendo di dividerlo con Lui. Lei rimase attonita e spaventata. Percepiva che il calice che le era proposto era amaro, forse amarissimo. Ma doveva decidere se lasciarlo tutto a Gesù o condividerlo con Lui. Alla fine accettò di berlo. E diceva, molti anni più tardi, che quel sogno, per quanto misterioso, aveva costituito la traccia della sua vita.

Fece fatica a far accettare alla sua madrina la sua decisione di entrare al Carmelo e dovette superare non pochi ostacoli. A ventitré anni, fu accolta il 26 marzo 1951, all’indomani dell’Annunciazione, accettando ogni rinuncia in spirito di fede e per amore di Cristo. Fu vestita il 17 maggio 1952, per il 16 maggio 1953 emise la sua professione semplice e nel 1956, la professione solenne. Nel corso di una vita intera, si è prodigata al servizio della Comunità, anche quando il diabete, poco a poco, oltre a molti malanni, la privò della vista. La soccorreva la sua buona memoria anche nella recita dell’Ufficio, cui amava partecipare, quando le fu concesso, con silenziosa concentrazione.

Ma il suo servizio in cucina e ai dolci, pure priva della vista, con una volontà tenace e una dedizione senza pari, continuò fino alla fine, quando l’ictus la sorprese, mentre all’alba stava per cominciare una nuova giornata. Malgrado le sue sofferenze, non piccole, è stata una dei pilastri della Comunità. Dopo un penoso periodo di ricovero, nella difficile speranza di ottenere la sua guarigione, è stata chiamata alla casa del Padre, alle 11.30 del 1 marzo 2010, compiendo con Cristo il suo esodo verso la Vita piena.                       

I suoi funerali sono stati celebrati il 2 marzo, presieduti dal Vescovo di Teggiano – Policastro, Mons. A. Spinillo, con la partecipazione dei Confratelli del Carmine Maggiore di Napoli, di numerosi Sacerdoti, dei pronipoti e di molti fedeli, in sentita preghiera e commossa partecipazione.

Il Signore che aveva offerto a Sr Nazarena il suo Calice, avrà di sicuro gradito la sua umile fedeltà, lunga un’intera vita e non mancherà di invitarla alla Sua mensa. Confidiamo che la Vergine Immacolata che l’ha accompagnata in tutto il suo pellegringgio terreno, le sia stata Madre provvida anche nei suoi ultimi passi e un raggio di sole che ha illuminato il volto della nostra Sorella al termine del suo funerale, ci è sembrato regalare una Sua ultima carezza ad una figlia amata.

 

 

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