DICONO DELLA SANTA

In cinquant’anni davvero tutto è cambiato attorno a questa mistica carmelitana: anche se molto resta ancora da esplorare, certamente è stata sottratta al vecchio schema iconografico e biografico, per una rilettura complessiva della sua vita e della sua esperienza mistica, come anche della sua capacità espressiva e dei suoi sogni di riforma ecclesiale.

 

La sua mistica saporosa e carismatica, la sua robusta teologia dell’incarnazione e delle operazioni della vita trinitaria, le intuizioni sull’inabitazione dello Spirito, l’originalità del collegamento stretto fra liturgia celebrata e passaggio estatico, l’audacia di una riforma ecclesiale meno di esteriorità e più carismatica, la gioia di una fraternità vera ma anche senza fronzoli romantici, il linguaggio «fiorentino» così saporoso e pieno di simboli a cascata, la teatralità ieratica che accompagna la visione dei misteri contemplati, e molte altre ricchezze: sono tutte scoperte e frutti di ricerche nuove, di riletture condotte nelle aule accademiche, ma anche rese pubbliche in libri e studi in varie lingue.

E altre ricerche ed esplorazioni sono ancora in cammino.

 

Padre B. Secondin, OCarm (2012)

 

Roma - Teresianum
Roma - Teresianum

 

"Santa Madre Maria Maddalena,

volgi il tuo sguardo

su noi tue figlie.

Ti chiamiamo Madre

perchè vogliamo riprodurre nella nostra vita,

la linea purissima del tuo cammino verso Dio,

nell'imitazione di Cristo,

Amore Crocifisso per la salvezza del mondo.

Insegnaci la fortezza nascosta

nel tuo silenzio e nella tua speranza.

Ottienici la grazia di crescere ogni giorno

nella fedeltà alla nostra vocazione,

incessantemente aperte all'azione dello Spirito.

Accendi nel nostro cuore la fiamma dell’amore

soprannaturale: che ognuna di noi sperimenti

la gioia di vivere l'una per l'altra,

da essere come te

vive trasparenze di Dio - Trinità Santissima. Amen"

 

 

Padre E. Ancilli  (1980), Carmelitano Scalzo, preside del Teresianum (1979-1985), scrisse questa preghiera per le Carmelitane di S. M. Maddalena di Firenze

 

"L'influsso dottrinale esercitato da Maria Maddalena nella spiritualità e nella pietà, specialmente italiana, del Sei-Settecento, fu notevole: in questi due secoli numerose sono le edizioni delle Estasi e quasi trecento le voci bibligrafiche maddaleniane. Il rappresentante più famoso di questo influsso è, forse, s. Alfonso, che fa uso in alcune sue opere ascetiche, della dottrina della carmelitana fiorentina"

 

Padre E. Ancilli, OCD (1966) 

   

"Insieme alla Santa Comunione S. Maria Maddalena ha cercato costantemente il nutrimento della divina Parola. Le sue illuminazioni interiori, i suoi pensieri ed anche le sue estasi partono spesso come accade di ossevare specialmente nel Libro dei quaranta giorni, da un versetto biblico e la Sacra Scrittura torna sempre nei suoi pensieri. La Storia Sacra, l'Antico e il Nuovo Testamento sono citati sovrabbondantemente nei pensieri della Santa".

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"S. Maria Maddalena ripete spesso che solo una Chiesa che sempre più si rivesta di santità piace allo Sposo-Cristo e fermenta il mondo di Lui".

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"L’assemblea del Concilio Vaticano II non vide brillare luce alcuna che non fosse quella di Cristo.  

A ciò risponde mirabilmente ancora il pensiero e l’esperienza di S. Maria Maddalena la quale, sempre aderente allo Sposo Gesù, fa di Lui “l’Amor suo” e si sente come “respirata” dal Suo soave alito in una totale unione d’amore".

   

 Mons. Giuliano Agresti (1966) 

 

"E' doloroso verificare che le opere di Maria Maddalena de' Pazzi sono poco studiate ed utilizzate; fa meraviglia che il gran Dizionario di Teologia cattolica non indichi nemmeno il su nome: e quante altre lacune ancora si potrebbero notare. Ecco ciò che ci ha incoraggiati, se non del tutto decisi, a renderle piena giustizia e a mettere in luce la sostanza delle sue lezioni. Per giungervi, noi abbiamo seguito un piano personale, e certamente ognuno è libero di pensarne ciò che piace.

Ci è sembrato dunque che la prima cosa da fare fosse quella di mostrare le solide basi teologiche della dottrina maddaleniana.


S. Thor Salviat (1938)

 

"Quando si scriverà una storia della Chiesa fiorentina? Eppure sarebbe necessario. Quello che Firenze ha dato al mondo è certo di una grandezza e di una ricchezza senza pari, ma è anche doveroso riconoscere come un'anima cristiana abbia costruito la città e fatto la sua storia... La Pira contemplava in Firenze la città teologale.

 

La sua intuizione può sembrare ardita e forse temeraria, è fondamentalmente vera per la sua struttura, lo è egualmente per la sua vita, la sua storia.

 

Prima dei suoi monumenti: le sue chiese, le sue abbazie, i suoi conventi - ci parlano di Dio i suoi figli più grandi.

 

La vita religiosa a Firenze non è mai stata un fenomeno marginale nella storia della città: anche l'arte, la filosofia, la scienza, la vita politica hanno avuto rapporti veri e profondi con la vita religiosa...

Il Quattrocento sarà dominato da Giovanni Dominici, da Antonino Pierozzi, dal Savonarola...

 

Fedeli nella venerazione al Savonarola saranno, nel secolo di Michelangelo, santa Caterina de' Ricci e san Filippo Neri. Alla fine del secolo sorgerà su Firenze l'astro di santa Maria Maddalena de' Pazzi".

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"Santa Maria Maddalena vive la sua missione d'amore per noi... Per questo vorrei affidare me stesso e tutta la comunità di S. Sergio a S. M. Maddalena... Lei è stata l'amica, l'aiuto, la luce del mio cammino. La ringraziamo tanto di questo.

Non avrei mai pensato che ci fosse data quaggiù un'esperienza viva e profonda, specialmente divina".


D. Divo Barsotti

(1955-2005) 

  

"Santa Maria Maddalena de' Pazzi,

descrive con eloquenza

(come Giovanni della Croce)

l'oscura notte dell'anima.

Ma queste parole descrivono quell'amore forte come la morte di cui parla il Cantico dei Cantici,

questa passione per Dio, lampi di fuoco, lacrime di fuoco, la fiamma del Signore così che le grandi prove non possono spegnere questo amore né capovolgerlo e se uno desse tutte le ricchezze,

la sua casa, e tanto di questo amore

non ne avrebbe che dispregio.

Non si può comprare. E' un amore che Dio

mette nel nostro cuore ed al quale

noi cerchiamo di corrispondere".


Mons. Timothy Verdon (1996)

   

"A Firenze fui felice di contemplare Santa Maddalena de' Pazzi (a Borgo Pinti) in mezzo al coro delle carmelitane che ci aprirono la grata grande; poiché non sapevamo di godere questo privilegio, molte persone desideravano che le loro corone toccassero la tomba della Santa, c'ero solo io che potessi far passare la mano attraverso la grata che ne me separava,

allora tutti mi portavano le loro corone

ed ero molto fiera del mio compito"

 

(da Storia di un'Anima tradotta

in italiano per la prima volta

da suor Gesualda

del Carmelo di Firenze).


S. Teresa di Lisieux (1887)

  

"Molto egregio Signor Warnach
Come patrona annuale mi è stata data, nei primi giorni del mio arrivo qui (Carmelo di Echt) Santa Maria Maddalena de' Pazzi, che avevo anche l'anno scorso come patrona. Ella ha molto da insegnarmi, e sembra che nell'anno passato non ho ancora imparato abbastanza da lei".


S. Teresa Benedetta della Croce

(Edith Stein, 1939)

 

Firenze - Chiesa di Borgo Pinti
Firenze - Chiesa di Borgo Pinti

 

Il Carmelo appare come un porto dolce e accogliente di pace e d'amore. Il Signore ci attrae; attirami dietro di Te, correremo dietro il tuo profumo.

Ecco, S. Maria Maddalena fu a Firenze un punto attrattivo di tutta la spiritualità, di tutta la cultura e anche della vita politica fiorentina che poi ha avuto ripercussioni mondiali.

Insomma questo Carmelo diventava punto

di irradiazione perché c'è la vita di Dio.

L'unica cosa di cui la gente ha bisogno è la grazia,

la purezza, la bellezza, insomma la santità,

in una parola: essere di Cristo e della Madonna,

non c'è mica altro!

Comincia un grande discorso, faticoso, ma di costruzione della pace: prima di tutto con questi bastioni che sono i monasteri, facendo fiorire la vita interiore, mostrando la bellezza delle cime. E la gente viene attratta, è come la calamita perché Dio è nel profondo dell'anima

ed attira con lo Spirito Santo.

 

G. La Pira

 

 

"Firenze non smentisce il suo passato. Oggi si tratta di festeggiare il più glorioso rampollo dei Pazzi e de' Buondelmonti, una delle più fulgide stelle che brillino nel cielo de' Santi.

S. Maria Maddalena è una meravigliosa sorella di Piccarda Donati, di Beatrice Portinari,

di Giuliana Falconieri,

di Umiliana de' Cerchi".

  

Card. A. M. Mistrangelo,

Arcivescovo di Firenze (1907)

 

"La gentile Toscana, che vince tutte le altre regioni d'Italia per isplendore di lettere e di arti,

ha pure il privilegio di ver dato all'Italia e

a tutta la Chiesa re, vergini e sante.

Sono la mia Caterina da Siena, Caterina de' Ricci e l'altra Caterina de' Pazzi, la quale, monacatasi Carmelitana, mutò il nome in quello di Maria Maddalena... Ma chi volesse conoscerle appieno sentendo anche il profumo della loro santità, dovrebbe leggere e studiare con intelletto d'amore

le lettere ammirabili, nelle quali ciascuna di esse specchia interamente se stessa".

 

Card. A. Samminiatelli Zabarella (1907)

 

 "Maria Maddalena sembra quasi indicarci - anche se mai lo fece esplicitamente e per la sua umiltà, se ne sarebbe ben guardata dal farlo - non tanto

la sua esperienza mistica quanto lo stile

con cui ciascuno deve realizzare

la sua personale vocazione".

 

Card. E. Florit, Arcivescovo di Firenze (1967)

 

"Se infatti il Concilio, con lo spirito e le finalità pastorali ed ecumeniche che l'hanno contraddistinto ci ha additato anzitutto la meta di una profonda rinnovazione interiore e di una larga espansione della carità, l'esempio di Maria Maddalena de' Pazzi le vibrazioni mistiche del suo spirito costituiscono per tutti i membri del Popolo di Dio un richiamo pressante e qunto mai attuale.
Esortiamo tutti i nostri figli a fissare il loro sguardo sul "lume chiarissimo" che promana dal Monastero di Careggi nel quale le claustrali conservano con commossa venerazione il corpo di
S. Maddalena, nella speranza che le solennità centenarie siano stimoli al rinnovamento interiore di ognuno di noi e della comunità diocesana».

 

Card. E. Florit

Arcivescovo di Firenze (1966)

 

"Anche a noi oggi parla la vita di Santa Maria Maddalena, pienamente impregnata d'amore. Un amore fattivo, ma soprattutto impegnato nella "Rennovatione della Chiesa". Pensate, una monaca, chiusa dentro una clausura che vive palpitante le gioie e le speranze della Chiesa, così come

scriveranno secoli dopo, i padri conciliari del Vaticano II (Gaudium et Spes, 1). In un periodo assai oscuro, come quello del cinque-seicento, dove la Chiesa è divisa tra uomini e donne alla ricerca e al raggiungimento di cariche e privilegi ecclesiastici, e la santità di altri che cercano il suo Regno (Mt 6,33). E proprio in questa scia di santi riformatori, si apre il servizio pastorale di un giovane arcivescovo, tanto caro alla Nostra Santa in un primo tempo bollato col titolo dispregiativo di "cardinal nepote", che aprirà alla Chiesa la stagione della "Rennovatione della Chiesa", così sospirata, pregata,desiderata, attesa da Suor Maria Maddalena, anch'egli santo: san Carlo Borromeo...
Maria Maddalena rimane viva, ma ancora troppo nascosta nel cuore della sua Firenze, per una Chiesa

così fortemente animata da artisti, cittadini illustri,

 poeti e potenti signori».

 

 Mons. A. Mascheroni
Vescovo ausiliare di Milano
(2006)

 

«La lingua di Maria Maddalena è un bel toscano corrente, degno di occupare, con quello di santa Caterina de' Ricci, il primo posto nel così esile capitale di lingua fiorentina femminile a noi giunto. Lessico e modi di dire possono interessare il linguista per più d'una forma viva».


Giovanni Pozzi

 

 

«Negli ultimi secoli la società e la cultura italiana hanno quasi completamente ignorato la propria anima femminile, cercando di ridurla al silenzio. Mentre la storia della letteratura si svolgeva alla luce di Petrarca ad Ariosto a Manzoni, - laggiù, in fondo, nell'oscurità dei conventi, accadeva una vicenda misteriosa e grandiosa.

 

Tra le gioie e le miserie della vita conventuale,  alcune grandi scrittrici testimoniavano il proprio desiderio di Dio. Insisto sulla parola grandi: Angela da Foligno, Camilla Battista Varano, Caterina Fieschi, Maria Maddalena de' Pazzi, Veronica Giuliani hanno il fulgore spirituale e l'altezza intellettuale di Caterina da Siena. Il volto della religione italiana è affidato quasi soltanto a loro».


Pietro Citati

   

 

 «Nell'Ordine Carmelitano, S. Maddalena occupò

per un certo periodo un posto eminente,

forse anche per motivi apologetici nei confronti

della grande Teresa d'Avila, oggi dottore della Chiesa. Per lo più di Maddalena si conoscevano le sue meravigliose estasi, ma poco della sua dottrina.

Noi vediamo, oggi specialmente realizzata quella prospettiva saporosa e carismatica, quella mistica della lode e dell'accoglienza, che caratterizzano il Carmelo - dei primi tre secoli, e che si stanno evidenziando oggi di nuovo - specie nella interpretazione femminile più recente.

La dottrina di Maddalena rispetto a quella di altre figure carmelitane appare meno psicologizzata e paradigmatica.  Ma della contemplazione la fiorentina offre il contenuto più che l'analisi.

Maddalena non ha presente solo la relazione personale con Cristo, ma anche la carica epifanica dell'amore fraterno. Differenze e analogie e consonanze che mostrano come sia fecondo

il carisma del Carmelo».


Bruno Secondin

 

 

 

 

Colloqui I

Edizione critica

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Le Lettere della Beata Maria Bagnesi - 2022
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GIORGIO LA PIRA, Lettere al Carmelo di S. Maria Maddalena de' Pazzi - 2022

prefazione di A. Pancaldo

 

Nuova Antologia delle parole di Santa M. Maddalena de' Pazzi - 2021 Prefazione G. Betori
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