Parole della Venerabile
Rosa Maria Serio
per la Pentecoste
Probabilmente nell’anno 1697, dopo la comunione la Venerabile Rosa Maria Serio si alzò in piedi dicendo:
“Piovete, Signore, piovete sopra tutte queste anime, fuoco d’amore”.
Giunta all’ultimo piano del monastero, all’angolo del primo corridoio, diede un salto, dicendo:
“Passerò dentro questo fuoco, ma con te mio bene”,
poi, alla svolta del secondo corridoio, messasi a terra quasi dando l’idea di nuotare, diceva:
“Tu, Signore, mi hai condotto per il fuoco e l’acqua”.
Alla svolta del terzo corridoio, con occhi ammirati, disse:
“Olio [Profumo] versato è il tuo nome [1]. Olio è la carità [2]. E chi rimane nella carità dimora in Cristo[3] . Sorelle, spandete l’olio della carità verso il vostro prossimo. Spandete l’olio delle belle virtù. Spandete l’olio dell’amore. Amate, amate, amate [4]. Chiamate, chiamate, chiamate. Vedete il vostro Sposo, impazzito per amore? [5]. E perché non l’amate?”.
Dopo essersi fermata un poco in silenzio, soggiunse: “Amore, passiamo avanti”.
Giunta al quarto corridoio, mutato il volto da grave in lieto, guardando da una parte e dall’altra disse:
“Passeremo per questo latte: Purità”.
E gettatasi a terra, come se nuotasse, esclamava:
“O fiume di purità [6]! O fiume di refrigerio! O fiume di gioia! Venite, anime, a ristorarvi e a rinfrescarvi, ma se siete tutte pure”.
E s’incamminò verso la cella, non tralasciando di fare penitenza per i peccatori.
L’anno successivo (probabilmente nell’anno 1698), temendo di ricevere qualche dono straordinario, rimase in cella. E quando tutte le religiose furono radunate nel Cenacolo [così abitualmente si chiamava il coro], mancando Rosa Maria, la mandò a chiamare. E andata a ricevere la comunione, rossa viso, fu costretta ad uscire dal coro e cominciò a dire camminando a passo veloce nei corridoi:
“Vieni, austro, e vivifica il mio giardino [1]. Nell’estate ristoro, nel pianto conforto [2]. Ah fuoco soave datene, datene ad altri. Sdradicate gli affetti terreni e l’amor proprio, ed entrate voi solo, fuoco così soave!... Sarà rinnovata come aquila [3]”.
Nella Pentecoste 1714, ripeteva sovente:
“Piega la mente rigida [4], la perversa volontà dell’uomo. Piega ciò che è rigido [5]. Distruggi, riscalda, tu sei fiamma e tu sei fuoco! Vieni, infiamma la volontà dell’uomo con la forza del divino amore!”.
E le fu detto di ritirarsi in cella.