VITA cap. 18-22
La cima della torre da cui si scoprono tante verità
Cenni sul contesto storico-ambientale
* Teresa sperimentò ripetutamente nella sua vita, un contrasto stridente, tra quanto emergeva nella preghiera come movimento di conversione, maturazione ed esigenze evangelizzatrici rispetto a quanto, per i tempi ad una donna monaca. La tensione tra desideri, probabilmente tutt'altro che estranei allo Spirito, e le scelte che Teresa poté di fatto esplicitare, va letta correttamente nel suo quadro storico e nelle sue insufficienze, senza indebite giustificazioni apologetiche. Ogni attualizzazione, poi, è necessario ricondurla alle attuali possibilità storiche, anche per le donne, nella Chiesa cattolica.
* Un'autentica esperienza contemplativa, sulla base della testimonianza della Bibbia e dei Padri, affina, come Teresa sostiene, un
discernimento su di sé, ma anche sulle contraddizioni della propria epoca storica. Tale maturazione è uno dei frutti più preziosi della preghiera di unione che
non bisogna perdere di vista, al di là dei condizionamenti storici. Qualcosa di simile accadde a più riprese in Teresa, solo che i tempi non le consentirono certo di esternare tale maturazione se
non nei dialoghi con le sorelle e in eventuali fondazioni.
* Si sa che un'autentica vita contemplativa cristiana, non è legata a particolari manifestazioni psicologiche con cui essa, talora, ha potuto manifestarsi (stati alterati di coscienza, estasi, voli di spirito). Pur rimanendo Teresa, una significativa testimone di esse, tali risonanze umane non sono state essenziali nella sua vita spirituale, tanto che nel Castello interiore, lei stessa afferma che nella maturità spirituale scompaiono (VII, 3,12).
- Non bisogna neppure ignorare che l'opera dello Spirito assume tutto della creatura, compresi limiti psicologici e malattie e lavora per una guarigione integrale
della persona. Come tali, certe manifestazioni che Teresa ha provato, potrebbero anche derivare da sue fragilità specifiche, non affrontabili né con le conoscenze mediche o psicologiche del
tempo.
- Sarebbe deleterio, oggi, per soggetti con fragiltà emozionali o altri problemi di maturazione psicologica, confrontarsi senza ulteriori approfondimenti con certi
testi teresiani, con il rischio di scambiare taluni dei propri problemi irrisolti, per singolare cammino spirituale, magari escludendo tutte le possibili cure attualmente disponibili.
DOMANDE
1) Cosa S. Teresa desiderava comunicare?
2) Cosa ha volutamente taciuto?
3) Cosa lo Spirito desidera comunicarci oggi attraverso Teresa?
ALCUNE ESPRESSIONI GUIDA
1) Il dono che viene da Dio, attraverso la mediazione dell'Umanità di Cristo, che impegna la volontà ad amare. Ma la qualità del "terreno" fa la
differenza.
Mas apartarse del todo de Cristo ...no lo puedo sufrir.
(Ma abbandonare del tutto - l'Umanità del -
Cristo... non lo posso soffrire V 22,1).
Ahora, hablando de esta agua que viene del cielo... Viene el Señor a tomar esta avecita y ponerla en el nido para que descanse.
(Ora, parlando di questa acqua che viene dal cielo... Viene il Signore a prendere quest'uccellino e lo depone nel nido perché si riposi. V 18,9).
Sólo podré decir que se representa estar junto con Dios... La voluntad debe estar bien ocupada en amar, mas no entiende cómo
ama.
(Solo si può dire che si sente di star uniti a Dio... La volontà è occupata in amare, ma non comprende come. V 18,14).
2) L'unione nella preghiera genera uno sguardo capace di discernimento.
Bien veo yo, mi Señor, lo poco que puedo; mas llegada a Vos, subida en esta atalaya adonde se ven verdades, no os apartando demí, todo lo
podré.
(Vedo bene, mio Signore, il poco che posso; ma giunta a Voi, in cima a questa torre da cui si vedono tante verità, se voi non mi lasciate, sarò
capace di tutto. V 21,5; cfr V 20,10).
Entiende que la verdadera honra no es mentirosa, sino verdadera.
(Comprende che il vero onore non è
bugiardo ma fondato sulla verità. V 20,26).
3) L'unione nella preghiera educa uno sguardo capace di spaziare sul mondo senza disinteressarsi di esso.
Comienza a dar muestras de alma que guarda tesoros del cielo, y a tener deseo de repartirlos con
otros, y suplicar a Dios no sea ella sola la rica.
(Comincia a mostrare l'anima carica di tesori del cielo e ha desiderio di condividerli
con gli altri e supplica Dio di non essere lei sola la ricca. V 19,3).
Aquí se levanta ya del todo la bandera por Cristo, que no parece otra cosa sino que este alcaide de esta fortaleza se sube o le suben a la torre más
alta a levantar la bandera por Dios. Mira a los de abajo como quien está en salvo. Ya no teme los peligros, antes los desea.
(Qui si alza la
bandiera di Cristo che non pare altra cosa sino a che il capitano di questa fortezza sale o sia fatto salire sulla torre più alta per alzare la bandiera di Dio. Guarda giù come chi sta in salvo.
E anziché temere i pericoli, li desidera. V 20,22).
¡Qué espantada de su ceguedad! ¡Qué lastimada de los que están en ella, en especial si es gente de oración y a quien Dios ya
regala! Querría dar voces para dar a entender qué engañados están, y aun así lo hace algunas veces, y lluévenle en la cabeza mil persecuciones. Tiénenla por poco humilde y que quiere
enseñar a de quien había de aprender, en especial si es mujer. Aquí es el condenar -y con razón-, porque no saben el ímpetu que la mueve.
(Quanto la spaventa la sua (passata) cecità! E grandissima la sua compassione per chi vive in essa, specialmente se è gente che prega e a cui Dio dona grazie. Vorrebbe gridare
per far capire che sono fuori strada e lo fa proprio qualche volta, tirandosi in capo mille persecuzioni. La si tiene per poco umile per voler insegnare a coloro da cui dovrebbe solo imparare,
specialmente se è donna. E in tal caso sarà condannata - e con ragione - perché non sanno l'impeto che la muove. V 20,25).
SUGGERIMENTI DI METODO
1) Un autentico cammino di preghiera non tollera spaccature tra preghiera e vita. O si lascia una preghiera autentica oppure occorre mettere in gioco la vita
("aventuremos la vida" V 21,4). Il "cibo" è offerto a tutti, ma è pur sempre necessario accoglierlo.
2) Il cammino di preghiera conduce alla Verità, una Verità che smaschera le menzogne e le ipocrisie di cui anche negli ambienti religiosi ci si può riempire: mille attività, il
successo "pastorale", la presenza di congrue entrate in "offerte" (V 20, 25-28), una caterva di gesti religiosi, in apparenza, che non cambiano nulla né in chi li predica, né in chi li
ascolta.
3) Un autentico cammino di preghiera fa crescere nel discernimento su se stessi, sul mondo, sullo stile di vivere la propria fede. La "torre" della preghiera apre gli occhi in
uno sguardo complessivo, forse doloroso, sulla realtà e richiama se stessi e gli altri alla conversione. Non si può dire se Teresa aveva conoscenza di due testi biblici famosi sulla "sentinella"
(v. nelle annotazioni). Certo, però, va sottolineato che il dono dell'unione con Dio non può non portare a delle scelte e a non contentarsi certo di parole.
ANNOTAZIONI
- Testi biblici sulla "sentinella" ossia sul discernimento profetico: "Smarrito è il mio cuore, la costernazione mi invade; il crepuscolo tanto desiderato diventa il mio terrore. Si prepara la tavola, si stende la tovaglia, si mangia, si beve. «Alzatevi, o capi, ungete gli scudi!». Poiché così mi ha detto il Signore: «Va', metti una sentinella che annunzi quanto vede. Se vede cavalleria, coppie di cavalieri, gente che cavalca asini, gente che cavalca cammelli, osservi attentamente, con grande attenzione». La vedetta ha gridato: «Al posto di osservazione, Signore, io sto sempre, tutto il giorno, e nel mio osservatorio sto in piedi, tutta la notte" (Is 21,4ss).
"Ecco, arriva una schiera di cavalieri, coppie di cavalieri». Essi esclamano e dicono: «È caduta, è caduta Babilonia! Tutte le statue dei suoi dèi sono a terra, in frantumi». O popolo mio,
calpestato, che ho trebbiato come su un'aia, ciò che ho udito dal Signore degli eserciti, Dio di Israele, a voi ho annunziato. Oracolo sull'Idumea. Mi gridano da Seir: «Sentinella, quanto resta
della notte? Sentinella, quanto resta della notte?». La sentinella risponde: «Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!»" (Is 21, 9-12; Cf Sal
101,8 in V 20,10).
- Confrontanto il testo di questi capitoli con il Castello, nelle settime Mansioni, appare il cammino che Teresa compì dal 1565 fino al decennio successivo. Per evitare di dare troppa
importanza a certe affermazioni che l'autrice rivide successivamente, è importante tenere d'occhio il punto finale. Mentre nella Vita sosteneva, ad esempio, che nell'unione "l'anima non può
occuparsi di nulla" (V 18,1), nella sua maturità spirituale non temerà di affermare che "è necessario che Marta e Maria vadano d'accordo" (Mansioni VII, 4).
- Fa riflettere, tanto in Teresa che in Maddalena de' Pazzi, il fatto che una profonda esperienza di comunione con Dio, anziché condurre ad un'introversione
tipica di altre esperienze religiose non cristiane (meritevoli e positive, ma diversamente caratterizzate), esploda in una fortissima esigenza evangelizzatrice, a beneficio della Chiesa e
dell'umanità. Il "riposo" contemplativo non può escludere il "repartir", il condividere con gli altri, tutto quanto si riceve dal Dio Comunione.
- Interessante lo studio delle frequenze nelle parole di Teresa, una donna d'azione (hacer/ fare = 7631) oltre che un'ottima e seducente interlocutrice (decir =
6948). Ma ha lei pure, come S. Maddalena di Firenze (cf Quaranta giorni 98-99.101. 155.181.202.210-211.221.224.247-248, ecc.), il gusto del "riposo" contemplativo
(descanso/descansar = 142/71). Termine molto con profonde radici nella Scrittura e nei Padri (da Es 6, 23 a Sal 94, 11, fino ad Eb 3-4).
In questi capitoli teresiani appaiono volaboli rari come avecita (uccellino = 1), atalaya (torre = 1), torre (= 15), aventurar (rischiare = 9) e, per antitesi,
gli amati e frequenti termini legati alla verità (verdad, verdaderamente, verdadero = 656/104/277) oppure alla temibile honra (264).