Priora delle Carmelitane Scalze di Matarò (Barcellona)
Madre federale in Spagna
Cristina Kaufmann, La mistica en Teresa de Avila
Formazione
Noi carmelitane della mia generazione ci siamo formate nel carisma teresiano e, in generale, nella teologia monastica, con un metodo assolutamente casalingo: letture condivise, corsi impartiti nella propria comunità e nella federazione, conversazioni personali con le formatrici...
Ma sono cosciente che la formazione attuale non può rimanere ai livelli che noi, suore del postconcilio, abbiamo trovato e che in nessun modo ci è stato sufficiente...
Il dedicarsi alla vita contemplativa non è assolutamente legato a forme che noi abbiamo ereditato dal XVI secolo...mi par di capire che la forma attuale di concepire la formazione e la vita comunitaria non ha garantito, di fatto, la profondità della vita teologale che la Santa desiderva per le sue figlie e i suoi figli...
Le donne carmelitane di oggi non dovranno più rimanere indietro rispetto alla formazione che oggi ricevono i loro fratelli nel Carmelo.
Comunità
Oggi non possiamo far riferimento a S. Teresa per mantenre intatte tutte le caratteristiche e ne noeme che reggevano le nostre comunità fin dall'inizio dell'opera della Santa...
Tutto il tema che le donne non possono far altro che piangere "in segreto" e pregare, perché sono le "difensore della Chiesa" è radicalmente cambiato al nostro tempo...
Mi azzardo a dire che ciascuna di noi deve vivere oggi qualcosa di quello che la Santa visse negli anni 1560-1562... Suppongo, a partire dalle notizie che ci giungono, che già esistano nella nostra famiglia teresiana molti tipi diversi di comunità. Suppongo che, come sempre, la vita preceda le leggi, la mistica preceda le istituzioni...
Clausura
Ricordo con quale forza interiore percepii all'inizio che le grate che mi separavano dai miei genitori e fratelli, dai miei amici e conoscenti, erano come il sacramento dell'assoluto di Dio...
Da questo silenzio e da questa solitudine ho vissuto un autentico ritorno. Attraverso di esso si giunge relmente alla compassione, alla conversazione e comunione con tutto.
E' Dio stesso che si rivela poco a poco e, quando ci accostiamo a lui in nudità i spirito, lasciamo indietro tutti gli idoli.
Credo che per me queste icone, elementi culturali del mondo mussulmano, siano state guida verso una nuova immagine di Dio, mi abbiano lanciato fuori, oltre questi elementi...
Oggi ci tocca ri-fondare l'aspetto di ritorno in pubblico della nostra vita: come ritornare alla città, all'incontro dei fratelli? ...
Santa Teresa di Lisieux e s. Edith Stein hanno saputo trovare il loro modo concreto di seguire lo Spirito ttraverso la via della comunione con tutti quelli che sono di Dio, prolungando l'orazione nei loro scritti...
S. Teresa Benedetta della Croce oggi svolgerebbe la sua opera come teologa filosofa senza (?) gli impedimenti di una clausura intesa solo materialmente...
Tuttavia, mi pare che anche in questo ci troviamo in un momento diverso...
Il contatto con i laici non dovrebbe essere solo questione di visite o di scambio epistolare...
Tornare in pubblico. Non deve essere un'intenzione marginale al fine della nostra chiamata alla solitudine e all'orazione, ma piuttosto il frutto di quest'ultima, non perseguita come fine, ma meglio ricevuta come dono di Colui cui ci doniamo.
Cf Cristina Kaufmann, La mistica in Teresa d'Avila, in AAVV., Sentieri illuminati dallo Spirito, Ed. OCD, Roma 2006, 269-294.
Teresa Guardans, Cristina Kaufmann a la busqueda de lo esencial, Barcelona 2012.