Collezione privata - Riproduzione vietata
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Icona di S. Teresa in “Cammino”

scritta da B. Tenore

 

In questa icona è scritta la carmelitana spagnola S. Teresa di Gesù (de Ahumada 1515-1582), dottore della Chiesa, in atteggiamento di cammino e di preghiera, col bastone da pellegrina e la bisaccia con l’essenziale per il viaggio, per così dire, guidata ed attratta da tre cerchi azzurri concentrici, spazio e cifra della Presenza stessa del Dio Trinità, Padre, Figlio e Spirito, che irradiano una luce sempre più scura, quanto più si entra nel suo mistero.

Dal monte della presenza di Dio scendono quattro ruscelli, che richiamano il simbolo teresiano delle “quattro acque”, figura dei quattro tipi di preghiera (Vita 11, 6-7ss).

 

«Vediamo ora in che modo si può innaffiare un giardino, per capire cosa dobbiamo fare, se la fatica che ci costerà il nostro impegno sarà maggiore del guadagno e per quanto tempo essa durerà. A me sembra che un giardino si possa innaffiare in quattro modi:

 

- o con l’attingere acqua da un pozzo, il che comporta per noi una gran fatica;

- o con una noria e tubi, tirandola fuori mediante una ruota (io l’ho girata alcune volte), il che è di minor fatica del primo e fa estrarre più acqua;

- oppure derivandola da un fiume o da un ruscello: con questo sistema si irriga molto meglio, perché la terra resta più impregnata d’acqua, non occorre innaffiarla tanto spesso, e il giardiniere ha molto meno da faticare;

- oppure a causa di un’abbondante pioggia, in cui è il Signore ad innaffiarla senza alcuna nostra fatica, sistema senza confronto migliore di tutti quelli di cui ho parlato» (Vita, 11, 7).

S. Teresa di Gesù è raffigurata con un bastone in mano. Di sicuro ha viaggiato, a causa delle sue fondazioni, più di un padre gesuita. Questo è stato vero sul piano della cronaca.

Ma colei che intraprese la strada della vita spirituale con «determinada determinación» (Cammino,21,2)  fu una donna davvero in «cammino» sulle vie della scoperta dell’interiorità e dell’orazione, cui fa riferimento nella sua Vita:

 

«Si deve notar bene – e lo dico perché lo so per esperienza – che l’anima la quale comincia a inoltrarsi risolutamente in questa via dell’orazione mentale e può riuscire a non far molto caso né delle consolazioni né degli sconforti che prova quando il Signore le concede o le nega questi piaceri e queste tenerezze, ha già percorso gran parte del cammino» (Vita, 11, 13).

In S. Teresa di Gesù non ci fu alcun contrasto tra la sua preghiera e la sua vita, la sua orazione e i suoi viaggi, perché la sua vita divenne lo spazio ordinario della preghiera come incontro, come: «un rapporto d’amicizia, un trovarsi frequentemente da soli a soli con chi sappiamo che ci ama» (Vita, 18, 5) e la sua preghiera fu la sua vita.

S. Teresa, orante e pellegrina fu in cammino dietro il Cristo per vivere: «nell’ossequio di Gesù Cristo con cuore puro e buona coscienza, meditando la legge del Signore giorno e notte» (Regola del Carmelo).

La donna castigliana, audace e appassionata, fu attratta e guidata, in tale cammino, dalla divina Bellezza, simboleggiata dai tre cerchi azzurri concentrici. E' la Presenza dell’Amato:

  

«Non è uno splendore che abbaglia, ma una bianchezza soave e un infuso splendore, che dà molto godimento alla vista senza stancarla, come non la stanca la chiarezza che aiuta a vedere tale divina bellezza. » (Cammino, 28, 5).

 

La Santa, infine, è incorniciata da un fondo oro, dove esso simboleggia la sua appartenenza alla dimensione divina, in quanto l’oro non ha colore in sé ma è irradiazione di luce, quindi l’aureola non è tanto segno di propria santità come nella mentalità occidentale, quanto riflesso della santità di Dio rivelata nei suoi figli e figlie. Che a quanti pregheranno dinanzi a questa icona sia dato di contemplare qualcosa della divina Bellezza.

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