I PROBLEMI CON L'ANTICA OSSERVANZA

E LA RICONCILIAZIONE

 

* Un primo problema che il nuovo gruppo di Carmelitani contemplativi ebbe con l'Ordine,  fu costituito dal mancato ascolto alle indicazioni paterne date dal Generale Rossi a S. Teresa (vedi: Patente del Generale).

 

Il Generale, infatti, conoscendo la situazione turbolenta dell'Andalusia, durante la cui visita aveva avuto egli stesso molte difficoltà e dispiaceri, arrivando a dimettere dei frati per  dei comportamenti inaccettabili,  non voleva che i nuovi monasteri e conventi di contemplativi si trovassero invischiati in un terreno tanto complesso e pericoloso.

 

Le fondazioni maschili e femminili fatte contro il suo parere non furono certo un atto né gradito, né diplomatico.


* Un secondo problema fu la nomina del giovanissimo p. Gracian a visitatore dei conventi già problematici di frati dell'Antica osservanza in Andalusia, con l'imposizione di priori del nuovo gruppo e passaggi non sempre né autorizzati, né richiesti di interi conventi dall'uno all'altro gruppo.

Dopo la fondazione di Beas, già in Andalusia, anche se Teresa lo comprese dopo il suo arrivo, autorizzata dal commissario apostolico Fernandez, fu p. Gracian, mancando di prudenza verso gli ordini del generale Rossi, ad ordinare alla madre Teresa di fondare ulteriormente a Siviglia piuttosto che a Madrid, come lei avrebbe voluto.

 

Teresa stessa scrive:

"Siccome il padre Gracian ne era persuaso, si decise che la priora e le monache che avevo con me per la fondazione di Caravaca si destinassero per Siviglia, Da parte mia e per certe mie ragioni particolari, io non avrei mai fondato in Andalusia: se avessi saputo che Beas apparteneva a quella provincia, non vi sarei affatto andata.

Ciò che mi trasse in inganno fu che quella terra appartiene alla provincia dell’Andalusia benché ne sia lontana quattro o cinque leghe.

Ma quando vidi che tale era la volontà del prelato, mi sottomisi immediatamente, benché fossi già decisa per un’altra fondazione e avessi certe ragioni molto gravi per non andare a Siviglia" 

 (Fondazioni 24,4).

 

S. Giovanni della Croce
S. Giovanni della Croce

* Un terzo problema fu costituito dal discernimento delle vocazioni.

 

Mentre Teresa poté seguire, almeno in una prima fase, la selezione delle vocazioni femminili, non fu così per quelle maschili che al fianco di universitari come Giovanni della Croce, Giovanni Roca, Girolamo Gracian, videro il reclutamento di uomini d'affari e d'armi con vario passato e formazione come Ambrogio Mariano Azaro o Nicola Doria, alcuni anche come i fratelli Nieto, espulsi dal generale Rossi dalla provincia andalusa, per comportamenti indegni che entrarono, con vari sotterfugi, tra i nuovi frati contemplativi, portando scompiglio e danni di vario genere.


Diversi di tali aspiranti, erano già in età matura e introdussero nelle nuove giovani comunità, esigenze molto diverse e non sempre in linea con l‘ascesi equilibrata ed umanistica di Teresa.

 

Alcuni erano ad esempio, erano già eremiti autonomi a Pastrana, ammiratori della Caterina Cardona, che inseguiva un'ascesi a tratti disumana, che Giovanni della Croce arrivò a definire "ascesi da bestie". Costoro furono obbligati dal Concilio di Trento a professare una Regola riconosciuta. E pensarono che la fondazione di Teresa potesse essere utile per il loro progetto.

 

Niccolò Doria
Niccolò Doria

Tali tensioni esplosero, dopo la morte di Teresa, in due linee contrapposte: una più umanistica e missionaria, rappresentata dal figlio prediletto di Teresa, Girolamo Gracian (che fu pure espulso dal Doria, ormai superiore degli Scalzi, finendo i suoi giorni, per consiglio del papa, nell'Antica Osservanza) e un'altra all'insegna del primato dell'ascesi e della disciplina guidata da Nicolò Doria, genovese, già banchiere di fiducia di Filippo II.

 

Molte furono anche le sofferenze per le figlie più determinate di S. Teresa, come Anna di Gesù (priora di Beas e figlia spirituale di S. Giovanni della Croce) e Maria di San Giuseppe (priora di Siviglia) che avrebbero voluto conservare lo stile della Madre nelle Costituzioni e nella santa libertà spirituale di scegliere i propri confessori.

 

Anna di Gesù preferì andare in Francia a fondare nuove Comunità, mentre Maria di San Giuseppe morì, in circostanze oscure, in un carcere monastico in cui era stata posta per accuse di disobbedienza al Doria.

 

Nella separazione dall'Ordine Carmelitano, avvenuta undici anni dopo la morte di Teresa e due dopo la morte di Giovanni della Croce, prevalse il gruppo che si riconosceva nello spirito della descalcez (penitenziale) capitanato dal Doria, che aveva progettato anche l'allontanamento di Giovanni della Croce dalla Spagna, se non fosse stato prima raggiunto dalla morte. E tale scelta non fu senza conseguenze sulla storia di quelli che ormai non erano più una provincia dell'Ordine Carmelitano, ma un altro Ordine con l'intervento di Filippo II.

 

Ma i problemi non si risolsero, tanto che nel giro di meno di dieci anni, ci fu una separazione ulteriore in due Ordini, degli stessi Scalzi avvenuta il 13 novembre 1600 con la nascita della Congregazione di Spagna (con uno stile più ascetico ed eremitico) ed una Congregazione d'Italia (con una vita più apostolica e missionaria), ciascuna col suo Generale.

 

La divisione rimase per secoli, fino al 12 febbraio 1875, quando le due Congregazioni, per volere del Papa, furono riunite sotto l'autorità del Generale della Congregazione d'Italia.

 

 

I due Generali
I due Generali

Dopo secoli, occorre precisare che, dagli anni '90, i rispettivi Ordini dell'Antica Osservanza e degli Scalzi, a partire dai Generali, p. John Malley e p. Camillo Maccise, fino a p. Fernando Millan e p. Saverio Cannistrà, collaborano in modo fraterno nella riscoperta delle comuni fonti ispiranti, nella formazione e quando possibile, anche nei progetti pastorali.

 

E questo sito vorrebbe essere una piccola testimonianza di questa fraternità ritrovata.

 

 

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*  Sito comune OCarm/OCD 

 

 

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