Madre Maria Minima di San Filippo
(Camilla Strozzi)
1617-1672
Camilla Strozzi nacque il 9 maggio 1617 a Firenze, ma perse la mamma otto giorni dopo la nascita.
Fu guidata dalla nonna Martellini che sperava in un buon partito per l'amata nipote.
Ma dopo una grave malattia, in seguito alla quale era stata creduta morta e poi guarita da S. Filippo Neri, i suoi desideri si orientarono per il monastero.
Numerose traversie dovette superare la giovanetta, compresa la direzione poco illuminata di uno zio oratoriano, Pietro Bini. Dato lo scandalo di comportamenti singolari che costui imponeva alla nipote, compreso quello di andare vestita da prete, il vescovo del tempo, mons. Niccolini la fece entrare in a S. Maria degli Angeli.
Dopo numerose ulteriori lotte, il 2 febbraio del 1624, ebbe luogo la vestizione, in Borgo Pinti, e iniziò il postulandato a circa 18 anni, un'età avanzata per
il tempo.
Amante delle penitenze, presto si logorò la salute anche nella fondazione di Roma nella quale rimase per un paio d'anni. Legata ai Gesuiti, praticava i loro Esercizi e ottenne di
rinnovare, il 24 maggio del 1663, lo scambio di beni spirituali che li univa al Carmelo.
A 22 anni fu eletta maestra delle novizie e nel 1668 fu scelta come priora. Desiderava molto seguire le indicazioni di S. Maria Maddalena, ma per farlo, suo punto di riferimento furono
essenzialmente le "venti regole" della stessa, riconducendo all'osservanza non solo il noviziato ma l'intera comunità, messa alla prova ormai non tanto dalla povertà ma dalla
ricchezza del luogo in cui essa abitava (a Borgo Pinti) e delle doti che ormai arrivavano al prestigioso Carmelo, spesso visitato dalla corte e da prelati pontifici.
Non mancava anche il problema di donne che chiedevano di esservi ammesse per necessità sociali anziché per vocazione. Per risolvere tali difficoltà, Madre Minima pensò a lungo ad un
eremo in cui una decina di monache seguissero integralmente le regole della Santa circa il vitto, il vestiario e il riposo e tra cui fosse possibile scegliere le guide del monastero.
Insieme a questo aveva pensato ad un grande educandato, che lei chiamava "seminario" ma l'idea non si realizzò, mentre proseguì il piccolo educandato interno che fu chiuso ai primi del ‘900, per il quale adottò un regolamento molto austero sulla falsariga di quello delle Barberine di Roma.
Singolare l'idea di affiancare all'educandato di ragazze nobili, uno per fanciule povere che si mantenevano con la gestione dei bisogni pratici. L'intraprendente priora riuscì invece a costruire
un nuovo noviziato.
Nel 16 luglio del 1676 introdusse un Direttorio per le monache da lei stessa compilato. Avviò la ripresa del processo di canonizzazione per S. Maddalena, che si compì il 10 settembre 1668, quando Clemente IX Rospigliosi canonizzò Caterina Pazzi.
Madre Minima di S. Filippo Neri morì il 19 novembre 1672 ed è venerabile. Di lei fu redatta una biografia.