* La contemplazione dello Svenato Agnello
Dhe, non mi trovi scuse il mio Padre! dhe, non mi trovi scuse! Perdonimi il grado che tiene di quel gran Sacrifitio che offerisce. Non piacciono le scuse a Dio, non le vuole, non l'accetta; però non si scusi, ma mettasi innanzi e risguardi lo svenato Agnello in croce, dove vedeva il suo eterno Padre
dis' honorato, e per questo non ritardò dall'opera ma la seguì, havendone a riuscire maggior honore di esso eterno Padre. Così interverrà in questa opera, che se ben parrà venga in
dis' honore della sua Religione, non sarà dis' honore ma alquanta confusione, della quale ne risulterà poi maggior honor di Dio e di essa Religione.
Non s'adormenti, non s'intepidisca, non venga a negligentia e non dispregi e non giudichi le parole dello svenato Agnello, se ben proferite da quella che è cagion d'ogni ingnorantia.
E ricordisi e ben consideri quelle parole che esso legge nel discorrere che fa nel giardino delle Sacre Scritture, che quello che sta nel throno sempre fa cose nuove: Ecce nova facio omnia (Ap 21,5).
Se ben questa opera è proceduta e procede dall'antica e nuova Sapientia, proferita da chi lui si compiace, ricordisi che Dio fa tal cose nuove ogni volta che tal cose sono sopra la terra, come sono hoggi le molte iniquità e infiniti peccati (RC, 57-58).
* Il Crocifisso scala che congiunge la terra al cielo
Intese che esso amor Jesu ha fatto del suo Corpo scala acciò che essa possa salire a lui, e entrare nelle suo cinque Piaghe che gli ha fatte come cinque alberghi acciò in essi possa fuggire e ritirarsi quando è perseguitata dalli sua nimici, et ivi si possa con lui riposare quando è stanca da combattimenti e dalle fatiche di questa misera vita. E di più ha fatto del suo Capo un bel giardino dove essa si possa spassare e pigliare ricreatione, et questo è la sua sapientia (CO I, 126-127).