La corona della sposa
Da S. Maria Maddalena di Firenze, Colloqui II (3 Maggio 1585 - Giorno della S. Croce), pp. 70-76.
Rielaborazione e musica di Chiara Vasciaveo
Coro del Carmelo di Firenze.
A partire dal 3 maggio 1585, al tempo festa del ritrovamento della S. Croce, S. Maria Maddalena de' Pazzi, diciannovenne, come sua abitudine meditava sul Crocifisso. E l'indomani ebbe l'intuizione che ci sarebbe stato un rinnovamento dela sua professione, nella quale però avrebbe ricevuto, secondo l'uso delle Domenicane, non una corona di fiori ma di spine, come il suo Sposo alla presenza della Vergine Maria, S. Caterina, S. Agostino e S. Angelo carmelitano (II CO, 70-76). Ma il dato interessante pur nell'impostazione devozionale, è la rilettura ecclesiale che ella vive della sua risposta al Signore non solo nella presenza testimoniale della Vergine e dei Santi, ma anche nella comunione di doni e di preghiere verso tutte le vocazioni ecclesiali, da quella degli sposi fino a quella dei confessori.
SONO LA SERVA DEL PADRE,
LA SPOSA AMATA DEL FIGLIO,
IL TEMPIO VIVO
DEL RESPIRO SUO (2 v).
- Alla mia sposa, la mia corona:
di Dio l’unione,
di Maria il cuore,
la fede di Abramo,
dei profeti lo sguardo,
dono del Sangue mio,
fonte di vita.
- Alla mia sposa, la mia corona:
unione di sposi,
bellezza di vergini,
la luce dei dottori,
dei martiri l’amore,
la vigilanza assidua dei confessori.