La colomba geme e canta

 

 

In questo canto viene riportata una sorta di biografia di S. Maria Maddalena de' Pazzi. Il ritornello si basa su un passo di "Rivelatione e Intelligentie" in cui la persona credente è paragonata alla colomba nel suo gemere e pregare perché tutti rispondano alla chiamata del Padre.

Le strofe, invece, si rifanno la prima all' "Epistolario" indirizzata ad uno dei suoi confessori prima dell'ingresso al Carmelo, il gesuita p. Pietro Blanca; la seconda è impostata sui temi di "Colloqui". La terza si basa sempre sull'Epistolario del 1586, partendo dalle due lettere dirette ad Alessandro de’ Medici. La quarta strofa si fonda su uno dei testi tardivi inglobati in "Probatione", risalente ad un avvenimento del 1602. Si parte dalla missione profetica che S. Maria Maddalena dichiara di aver percepito sin da piccola. In seguito, sempre con maggior evidenza, si fece strada in lei una dinamica evangelizzatrice che cercava i modi pratici con cui attuarsi, senza limiti di estensione neppure geografica. 

Rielaborazione di Chiara Vasciaveo.

Coro del Carmelo di Firenze.

 

LA COLOMBA GEME E CANTA

PER L’AMORE DEL SUO DIO;

GEME PER LA POCA FEDE

DELLA SPOSA DEL SUO VERBO.

GEME E CANTA, CANTA E GEME,

PER L’AMORE DEL SUO DIO,

SCONOSCIUTO E NON AMATO

PUR DA TANTI AMICI SUOI. 

 

1. Fin da piccina, questo pensai,

la Chiesa può ancor cambiare.

E fui costretta dal Dolce Amore,

pur a parlare con papi e re.

Fin da piccina, questo pensai,

la Chiesa può ancor cambiare.

 

2.  Se fossi acqua, se fossi vento,

oppure Spirito, io volerei.

E dall’oriente all’occidente,

perché ognuno conosca Te.

Se fossi acqua, se fossi vento,

oppure Spirito, io volerei.

 

3.  La luna non vuol essere sole,

ma luna e sole insieme vanno.

E nella notte della sua Chiesa,

luce una donna pure farà.

La luna non vuol essere sole,

ma luna e sole insieme vanno.

 

 

4.  Ella vedeva un’aquila morta,

che a tutti offriva puro il suo cuore.

Fissa nel sole, da lei sorgeva

nuovo Carmelo, colmo d’amore.

Ella vedeva un’aquila morta,

che a tutti offriva puro il suo cuore.

 

LA COLOMBA GEME E CANTA

PER L’AMORE DEL SUO DIO;

GEME PER LA POCA FEDE

DELLA SPOSA DEL SUO VERBO.

GEME E CANTA, CANTA E GEME,

PER L’AMORE DEL SUO DIO,

SCONOSCIUTO E POCO AMATO

PUR DA TANTI AMICI SUOI. 

 

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