Il dono della Pace
Da S. Maria Maddalena di Firenze, Revelationi e intelligentie, pp. 76-78 (9 Giugno 1585, Pentecoste).
Rielaborazione e musica di Chiara Vasciaveo
Coro del Carmelo di Firenze.
Dall' 8 giugno, vigilia di Pentecoste del 1585, S. Maria Maddalena de' Pazzi conobbe uno dei vertici della sua esperienza mistica, ricevendo a più riprese il dono dello Spirito Santo, prima di entrare in un lungo tempo di prova, dal 1585 al 1590. Il 9 giugno, domenica di Pentecoste, partì nella sua meditazione su due versetti del Vangelo: Se qualcuno mi ama, custodirà la mia parola (Gv 14,23) e Vi lascio la pace. La mia pace do a voi, non come la dà il mondo io la do a voi (Gv 14,27). E in un grandioso affresco, rilesse l'intera storia della salvezza, dal «gran consiglio» come si esprimeva S. Caterina da Siena (Orazione XI) di creare l'uomo e di pensare all'Incarnazione del Verbo in Maria in prospettiva della divinizzazione. E' interessante che la guida dell'intero cammino maddaleniano sia rimasta la Parola accolta nella Liturgia, anche in tempi di grande distanza tra fedeli e Scrittura.
SE UNO AMA IL FIGLIO,
LA SUA PAROLA ACCOGLIE:
LA PACE È IL DONO GRANDE
CHE IN LUI RICEVERÀ.
1. Fu data questa pace in paradiso,
nel desiderio di comunicare.
A immagine del Figlio e somiglianza,
fu concepita nuova trinità.
2. Fu data questa pace in paradiso,
nel seno mio e nel cuore del mio Verbo,
uomo per amore e via vivente,
prima del tempo alla Trinità.
3. Fu data questa pace in Maria,
dal Verbo impazzito per amore.
Lei diviene tenda dell’incontro
perenne d’accoglienza e carità.
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