«Sebbene la Madre
Suor Maria non aveva tanto scritto,
predicato, e fatto libri,
aveva condotto secretamente molte creature a Jesu
con le orazione, e con la sua dolce ed efficace esortazione...
e quel che più importa aveva amato Jesu grandemente
come Santa Caterina»
S. Maria Maddalena di Firenze
Maria de’ Bagnesi
CARISSIMA IN CRISTO JESU
PROFILO E ANTOLOGIA
Prefazione
Mi è stato chiesto, dalle care Monache del Monastero Carmelitano di S. Maria degli Angeli e S. Maria Maddalena de’ Pazzi. di scrivere una parola di presentazione a questa antologia di scritti della Beata suor Maria Bartolomea de’ Bagnesi, preceduta da una precisa e documentata introduzione biografica a cura di Chiara Vasciaveo, e lo faccio volentieri, allo scopo di raccomandare attraverso la lettura di queste pagine la maggiore conoscenza tra noi di una donna che ha segnato in maniera significativa un’epoca importante della storia della Chiesa fiorentina e la cui vicenda spirituale presenta caratteri che possono essere ispiratori anche per i nostri tempi.
L’importanza della figura della Beata Maria de’ Bagnesi è legata anzitutto alla devozione che per lei ebbe S. Maria Maddalena de’ Pazzi, la quale la ritenne come riferimento spirituale per la sua formazione personale durante il suo noviziato, un rapporto mediato dal domenicano p. Alessandro Capocchi del Convento di S. Maria Novella. Maria de’ Bagnesi, laica, segnata dalla sofferenza per le infermità e i problemi che doveva affrontare nell’accudire al padre e ai fratelli e sorelle, vestì l’abito delle terziarie domenicane e, dalla sua casa, divenne consigliera di laici e laiche, religiosi e religiose, una vera madre spirituale per il Carmelo fiorentino. E già qui mi sembra di poter cogliere un interessante messaggio per un volto di Chiesa in cui si intrecciano i diversi carismi, quelli laicali e quelli di vita consacrata nonché quelli del clero diocesano, a cui apparteneva d. Agostino Campi suo padre spirituale e nel contempo cappellano e poi governatore delle Carmelitane di S. Maria degli Angeli allora al Cestello. Come pure si fa sintesi della tradizione spirituale domenicana e di quella carmelitana. Una comunione ecclesiale in cui il volto di una Chiesa locale si compone del contributo di tutti....
Beata Maria Bartolomea Bagnesi
Un dettaglio della biografia maddaleniana è piuttosto singolare. Infatti, mentre scelse in un trasporto quasi eccessivo, sedicenne, una modalità di vita religiosa claustrale, pur sempre figlia del suo tempo, finì per privilegiare, come riferimento per la sua esperienza spirituale, due donne, religiose laiche, entrambe domenicane: Caterina da Siena e Maria Bartolomea Bagnesi.
Pur appartenendo quest'ultima ai circoli savonaroliani, negli antichi profili biografici disponibili, probabilmente, motivi di opportunità consigliarono di non esplicitare il suo legame con le esigenze riformistiche di matrice savonaroliana.
Singolare appare il legame di questa laica domenicana con le Carmelitane di S. Maria degli Angeli, in Borgo S. Frediano, che giunse fino all'ipotesi di una coabitazione, arrestata solo dalla sua morte, mediata dall'opera del confessore della Bagnesi, poi confessore delle monache, d. Agostino Campi legato al culto del Savonarola e a S. Caterina de' Ricci, domenicana in Prato.
La passione che li accomunava era il rinnovamento della Chiesa attraverso una seria vita cristiana, fondata sulla Parola e sulla sequela del Signore. Da tale affinità spirituale fu conquistata anche Santa Maria Maddalena che serbò per la defunta domenicana, durante l'intero suo itinerario spirituale, un'autentica venerazione.
Al di là dell'indubbia stima, che la beata riscosse dall'intero monastero ma anche da molti fedeli, testimoniata ancor'oggi dalla presenza del suo venerato corpo nel Carmelo maddaleniano, risulta indispensabile scoprire il valore della sua testimonianza comunionale in un contesto di fede al femminile, pur in contesti sociologici ed ecclesiali complessi.
Sembra che il suo dono fosse quello del consiglio e della consolazione. S. Maria Maddalena l'ammirava, ritenendo che ella era una «che ha conosciuto il mio Amore» (QG, 143) e «Inoltre attribuiva a lei la guarigione improvvisa (il 16.6.1584, forse da una prima infezione tubercolare) che l'aveva portata a professare in infermeria, temendo le superiore per la sua vita (QG, 182).
Diversi testi manoscritti (trascritti da d. Campi) e a stampa, provenienti dalla sua biblioteca, parteciparono a formare la Santa, aiutandola a crescere nel gusto della Parola di Dio.
in "Mysterion"
1/12 (2019)
La beata domenicana Maria Bagnesi
nel Carmelo fiorentino di
S. Maria Maddalena de’ Pazzi
in "Mysterion"
2/13 (2020) 271-291