Don Agostino Campi
Don Agostino Campi, originario di Pontremoli, era giunto a Lucca nell'aprile del 1546 come cappellano dell'Ospedale di S. Luca dove operò fino al 1554.
Successivamente fu governatore del monastero sito in Borgo S. Lorenzo (1554-1555), fino a quando si trasferì a Firenze in casa di una terziaria domenicana, M. Bartolomea Bagnesi di cui fu ospite fino al 1563 (tempo del passaggio a S. Maria degli Angeli) in stretto contatto con p. Capocchi e i Domenicani della Provincia Toscana.
Furono le molte visite alla farmacia monastica delle carmelitane da parte del Campi, per conto della Bagnesi, a porre in contatto il devoto sacerdote toscano con le claustrali. Non ci sono dubbi sulla fede savonaroliana di d. Agostino Campi, tra scritti autografi e reliquie che lo inseriscono nei circoli savonaroliani mal tollerati nella Firenze medicea e di cui il monastero domenicano di Prato, S. Vincenzo, in cui viveva S. Caterina de' Ricci era la "roccaforte".
L'Archivio monastico custodisce numerose opere del Campi insieme ad una Vita della Bagnesi e varie trascrizioni.
Nella tradizione domenicana, la formazione rivestiva un elemento di rilievo e non stupisce il fatto che il governatore Campi si
fosse adoperato per arricchire la Biblioteca del Carmelo fiorentino. Merita un ricordo una nutrita lista di libri acquistato
dalle monache per la loro biblioteca.
Allo spirito devoto e in parte devozionale del Campi, si deve l'importante e rischioso
ordine di trascrivere le parole di S. M. Maddalena
(QG, 97). Don Agostino scelse come formatore di riferimento il domenicano p. Alessandro Capocchi
(1515-1581) che, entrato giovanissimo tra i Domenicani, aveva acquisito una particolare competenza scritturistica, comprensiva della conoscenza delle lingue orientali e dei
Padri.
Il ministero del Campi come padre spirituale e governatore del monastero dal 1563 al 1591, fu senza dubbio significativo ed equilibrante. Al "padre" tanto le monache, quanto la stessa Santa furono sinceramente legate e di lui serbarono grata memoria.