Costituzioni
del Carmelo S. Maria degli Angeli e
S. Maria Maddalena
de’ Pazzi
Firenze
La Beata Vergine Maria nella vita
43. Chiamate per dono di Dio a far parte dell’Ordine della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo «sotto la quale è intitolata la nostra Regola» costituiamo una famiglia consacrata particolarmente al suo culto, la quale tende alla perfezione della carità, vivificata dalla comunione con la Madre di Dio, cosa che pervade la nostra comunità e imprime uno speciale carattere mariano al nostro spirito di orazione e di contemplazione, al nostro ardore apostolico e alla nostra stessa vita di abnegazione.
44. La Beata Vergine Maria riempie della sua presenza la vita dell’Ordine, che sorse sul Monte Carmelo, prendendo il nome dalla cappella ivi dedicata alla Madonna, assumendo l’impegno, con l’approvazione della Chiesa, - di vivere nell'ossequio di Gesù Cristo e della sua Madre.
Ciò sentì profondamente anche Santa Maria Maddalena, che con particolare e significativa insistenza pone sempre accanto a Gesù, nella sua vita e nel suo mistero, la Vergine Maria, «inaudito esempio di tutti coloro che si affidano a Cristo» ed entrano in comunione con il suo disegno salvifico. E in lei contempla l’ideale perfetto dell’anima onorare in quell’atteggiamento interiore di ascolto e di disponibilità allo Spirito, da poter riassumere tutta la sua vita in quelle due sole parole che vide scritte nel cuore della Vergine: «Amenl Alleluia!».
45. La contemplazione di Maria come realizzazione perfetta dell’ideale dell’Ordine ci stimola ad amarla e ad imitarla, affinché con il cuore della «povera del Signore», nella perenne meditazione della parola di Dio e nel multiforme dono della carità, conformiamo la nostra vita alla sua e veniamo così sempre più introdotte nel mistero di Cristo e della Chiesa.
46. Per rispondere al disegno di Dio, che ha unito intimamente Maria al mistero di Cristo e della Chiesa, scrutiamo la Sacra Scrittura e ci sforziamo di conoscere più) profondamente la Beata Vergine, così che, guidate da una visione di fede, le tributiamo e alimentiamo il culto dovuto, vivendolo nella luce del mistero pasquale di Cristo.
Nell’esercizio di tale culto occupa il primo posto la preghiera liturgica. Veneriamo la Santa Madre di Dio, indissolubilmente unita al Figlio nel ciclo annuale dei suoi misteri, celebriamo con speciale ossequio le sue solennità e feste e distinguiamo filialmente in suo onore il sabato. Portando lo scapolare professiamo di appartenere a Maria e di volerci rivestire delle sue virtù, riflettendo nel mondo la sua immagine di adoratrice di Dio e di corredentrice.
Ciascuna poi onorerà personalmente la Madre del Signore con un autentico culto filiale, specialmente con la recita del rosario.