Costituzioni
delle Monache Carmelitane Scalze
1990
Se per gli Scalzi (Costituzioni 1999) e le Scalze (Costituzioni 1991), il riferimento
alla Regola è rilevante, per le Costituzioni
delle
Scalze del 1990, il cuore dell'interpretazione della Regola è costituito dalle Costituzioni
date a Teresa dagli Scalzi e dai Visitatori nel 1581, durante il Capitolo provinciale di Alcalà,
seppure contenenti alcuni suggerimenti proposti dalla Santa e non dalle Costituzioni redatte dalla Santa nel 1567.
Con un approccio storico peculiare, si fornisce in queste Costituzioni una rilettura del carisma teresiano centrato sulla clausura e sulla priora.
Il capitolo viene riunito solo per le elezioni, le ammissioni delle nuove reclute e la dichiarazione delle proprie colpe. Si eleggono oltre alla priora solo le consigliere, tutti gli altri uffici (economa, maestra, ecc.) sono assegnati dalla priora per il tempo che questa ritiene.
Oltre alle doppie grate in parlatorio e coro, sono proibite le uscite anche per visitare i genitori morenti (S. Teresa assisté il padre fino alla morte V 7,14) o per attività di formazione (a meno che non ci sia un'obbedienza data dal Papa!), mentre l'esclaustrazione di fatto è esclusa in quanto, perché una professa solenne possa rientrare in monastero dopo l'esclaustrazione, è necessario che il capitolo voti raggiungendo una maggioranza dei due terzi, altrimenti la professa solenne è dimessa ipso facto dalla priora (a. 247). Solo la priora può usare il telefono per esigenze di comunità, radio e tv non sono previste.
Interessante sarà per gli storici della spiritualità poter approfondire le dinamiche giuridiche che hanno portato a tali Costituzioni corredate da una lettera dell'allora Segretario di Stato e un ampio Prologo che ne spiega i principi ispiratori.
Lettera del Segretario di Stato card. A. Casaroli
La struttura portante di questo corpo legislativo sarà rappresentato dalle Costituzioni del 1581...
Per quanto riguarda la legislazione attuale, una vigorosa forza unificante sarà fornita nel primato dato dalla fedeltà, attraverso la chiarezza delle norme e un giusto equilibrio all'interno di una puntuale osservanza dei punti fondamentali (orazione e penitenza, disposizioni sulla clausura, competenze della priora, compiti e limiti del consiglio e del capitolo conventuale)...
In questa lettera è chiaramente definito il carisma essenzialmente contemplativo e, nel medesimo tempo, ecclesiale e mariale dell'Ordine.
Inoltre, a proposito della clausura, punto decisivo della Riforma teresiana del Carmelo su cui Sua Santità ha detto ai membri della S. Congregazione:"Che si usi un giusto rigore nell'osservanza della clausura" (AAS 72,1981,211; C1990 pp. 13-14).
Prologo
In conformità con la Regola, S. Teresa presenta la Priora come il centro e l'anima di una vita comunitaria, fondata sulla carità, nella gioia di una clausura liberamente scelta (C1990 p. 28).
La novità [di S. Teresa], per ciò che attiene alle monache, fu costituita dalle Costituzioni di Alcalà. Le profonde modificazioni introdotte al giorno d'oggi nella legislazione di Padri Carmelitani, sono stati la causa per cui una tale dipendenza ha perduto la sua ragion d'essere. Attualmente, i monasteri di Carmelitane Scalze [del 1990] sono autonomi e la loro dipendenza giuridica differisce a seconda dei casi (C1990 pp. 33-34).