Spiritualità Carmelitana
Costituzioni
dei Frati Carmelitani Scalzi
1999
Sobrio e sintetico è il riferimento nelle Costituzioni dei Carmelitani (1999) e delle Carmelitane Scalze (1991) alla Regola assunta come base della propria vita e la rapida evocazione dei modelli di Elia e Maria. Frati e Monache Carmelitani Scalzi ritengono però, che la “nascita della nostra famiglia all’interno del Carmelo e la sua vocazione…sono strettamente connesse con la vita spirituale di S. Teresa” (Cost. Frati OCD par. 5). Entrambe le Costituzioni, dedicano poi un capitolo al culto della Vergine Maria.
2. Le origini, la denominazione di “Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo", le antiche e sicure tradizioni spirituali dimostrano l’indole mariana e biblica della nostra vocazione.
Scegliendo la Beata Vergine Maria come Madre e Patrona. noi consideriamo la sua vita interiore e la sua condivisione col mistero di Cristo come uno stupendo modello della nostra consacrazione religiosa.
Tra i grandi uomini biblici veneriamo in modo particolare il profeta Elia, che contempla il Dio vivente e arde di zelo per la sua gloria, quale ispiratore del Carmelo; e consideriamo il suo carisma profetico come una tipica espressione della nostra vocazione nell’ascolto e nella trasmissione della Parola di Dio.
3. La prima precisazione di questa “formula di vita” carmelitana si troviamo nella Regola data da S. Alberto di Gerusalemme, le cui principali prescrizioni sono...
5. La nascita della nostra famiglia all’interno del Carmelo e la sua vocazione nel significato più profondo sono strettamente connesse con la vita spirituale di S. Teresa di Gesù e col suo carisma, soprattutto con quelle grazie mistiche dalle quali fu portata a proporsi di riformare il Carmelo, così che esso fosse tutto proteso all’orazione e alla contemplazione delle realtà divine, aderente al vangelo e alla Regola “primitiva”, composto di pochi elementi scelti “sul modello del piccolo gregge evangelico” e basato sul “ritiro, l’orazione e la stretta povertà”.
Costituzioni
delle Monache Carmelitane
di S. M. Maddalena
de' Pazzi
OCarm - Firenze
2009
Costituzioni
delle Monache Carmelitane Scalze
1990
Costituzioni
delle Monache Carmelitane Scalze
1991
Dopo non poco travaglio le Scalze videro nel 1991 l'approvazione delle loro Costituzioni, ispirate alla Regola, alle Costituzioni redatte dalla Santa nel 1567 (in realtà un qualche abbozzo doveva esserci nel 1564) per il Carmelo di S. Josè e il Vaticano II.
Secondo lo stile fortemente centralizzato che S. Teresa impresse al suo Carmelo, la priora ha un ruolo rilevante. Infatti si eleggono oltre alla priora solo le consigliere, mentre tutti gli altri uffici (economa, maestra, ecc.) sono assegnati dalla priora per il tempo che questa ritiene. Ma la priora non può essere rieletta immediatamente dopo un secondo mandato.
Il capitolo è riunito non solo per le elezioni e le ammissioni delle nuove reclute ma anche per momenti di confronto e studio comunitario.
Mantenendo la clausura papale è prevista qualche rara uscita per attività di formazione e l'esclaustrazione a norma del Codice di diritto canonico. Si raccomanda sobrietà nell'uso di strumenti di comunicazione. Sono tradizionali le due ore di "orazione" in coro (a differenza degli usi teresiani degli inizi) e due di ricreazione.
2. Le origini dell’Ordine, il titolo della “Beata Vergine Maria del Monte Carmelo” e le antiche tradizioni spirituali dimostrano l’indole mariana e biblica della vocazione carmelitana.
Eleggendo la Beata Vergine a Madre e Patrona, l’Ordine si mette sotto la sua protezione, proponendosi il mistero della sua vita e della sua unione con Cristo come modello e ideale di consacrazione.
Guardando ai venerabili Padri antichi, specialmente al profeta Elia, quale suo ispiratore, l’Ordine prende più viva coscienza della sua vocazione contemplativa, tutta protesa all’ ascolto della parola di Dio, alla ricerca del supremo tesoro, della perla preziosa del suo regno, in grande solitudine e nel totale distacco dal mondo.
3. La prima “formula di vita” carmelitana si trova espressa nella Regola di S. Alberto di Gerusalemme, i cui principali contenuti spirituali e prescrizioni sono:
5. L’inizio della famiglia teresiana all’interno del Carmelo e il senso della sua vocazione sono strettamente legati al processo della vita spirituale di S. Teresa di Gesù e al suo carisma, soprattutto alle grazie mistiche che la spinsero a rinnovare il Carmelo, così che questo fosse completamente orientato all’orazione e alla contemplazione delle realtà divine, nell’osservanza dei consigli evangelici secondo la Regola “primitiva”, in una piccola comunità fraterna fondata sulla solitudine, l’orazione e una rigorosa povertà.