B. JEAN SORETH
Jean Soreth nacque presso Caen, in Normandia, nel 1394 ed entrò tra i Carmelitani di questa città a sedici anni.
Sacerdote verso il 1417, fu prima studente poi maestro in teologia a Parigi, nel 1438, divenendo in seguito reggente degli studi.
Appena tornato in provincia, fu eletto provinciale di Francia dal 1440 al 1451 e definitore dal 1445.
Infine, fu scelto come Priore Generale dell'Ordine dal 1451 fino alla morte.
Si impegnò con dedizione, nell'opera di riformatore in un periodo storico particolarmente delicato per
la Chiesa e per l‘Ordine. Visitò l'Europa, cercando di introdurre nei conventi una seria vita comune, un
assiduo impegno preghiera corale e promuovendo la proprietà comune dei beni, sia nelle Province che nei conventi della Congregazione Mantovana, incontrando
non poche ostilità. Ad esempio, a Colonia, infatti, fu cacciato con violenza dal convento e dovette ricorrere alla scomunica.
Scrisse un celebre commento alla Regola (Expositio paraenetica) richiamando il carisma proprio dei Carmelitani nel grande alveo della tradizione, cioè partendo dai grandi padri del monachesimo, Cassiano, Bernardo e Vittorini, passando per gli autori della Devotio moderna e approdando, in ambito propriamente carmelitano, all'Istituzione dei primi monaci.
Centrale nella sua rilettura, la ricerca dell'unione con Dio e la pratica constante
dell'orazione, sottolineando il valore della cella, del silenzio e delle tradizionali pratiche
ascetiche della vita monastica. Pubblicò le Costituzione dell'Ordine del 1462.
Particolarmente nel Nord Europa, il 10 maggio 1452, promosse l'adesione di interi gruppi di beghine (Ten Elsen di Geldern, presso
Mars, in Olanda) alla Regola del Carmelo, conformandole allo stile claustrale delle Clarisse, che pur non essendo originario di S. Chiara, era ormai consueto per tutto l'Ordine Clariano così come voluto dal card. Ugolino di Segni poi Gregorio IX e i suoi
successori.
In Francia, seguì l'opera svolta dalla Beata Francesca d'Amboise, che in precedenza aveva eretto a Nantes un monastero di Clarisse Colettine, nel quale, per più volte, aveva provato ad entrare.
Dati i digiuni rigorosi delle Clarisse e le sue persistenti difficoltà di salute, si orientò per una nuova fondazione carmelitana, nella quale portò usi e probabilmente elementi costituzionali, delle stesse Clarisse. Alla fine, ricevette l'abito carmelitano dallo stesso Soreth.
In Italia, invece, il Soreth, recependo la bolla Cum nulla di Nicolò V nel 1452,
richiesta dalla Provincia Toscana per le Mantellate di Firenze, diede impulso alla loro organizzazione nominando direttamente dei vicari e avocando a sé il loro governo.
Curò pure - sempre in forza della ricordata bolla papale - il sorgere del Terz'Ordine Secolare Carmelitano.
Nel 1469 celebrò il Capitolo dell'Ordine.
Morì ad Angers il 25 luglio 1471, forse anche sulla base di un avvelenamento, e il carmelitano Battista Spagnoli, noto umanista, gli dedicò un'elegia.
Il culto di Beato gli fu riconosciuto da Pio IX nel 1866. La sua festa è celebrata il 24 luglio.
preghiera
O Signore, che hai scelto
il beato Giovanni Soreth
per rinnovare la vita religiosa
e per suscitare vergini
a te consacrate nella famiglia del Carmelo,
fa' che, per sua intercessione, diventiamo
di giorno in giorno più fedeli
nel seguire Cristo e Maria sua Madre.