S. ALBERTO

Patriarca di Gerusalemme

 

Alberto nacque a Castel Gualtieri in (diocesi di Guastalla) o Gualtirolo (diocesi di Reggio Emilia) verso la metà del sec. XII, dalla famiglia Avogadro o dai Conti di Sabbioneta.
La prima data sicura della sua vita è il 1180, anno in cui fu eletto priore dei Canonici Regolari di S. Croce di Mortara (Pavia) di cui faceva parte.

Nel 1184 fu nominato vescovo di Bobbio e l'anno seguente fu trasferito a Vercelli che governò per vent'anni. Svolse numerosi incarichi per il papa e tra l’altro,  fu nominato mediatore tra Clemente III e Federico Barbarossa.

Nel 1194 dettò gli Statuti per i canonici di Biella e nel 1201 fu fra i consiglieri per la stesura della Regola degli Umiliati, trasformati in ordine religioso da Innocenzo III.

 

Dopo la rinunzia del cardinal Goffredo (Soffredo, Suffredi) al patriarcato di Gerusalemme, i Canonici regolari del Santo Sepolcro, elessero loro patriarca Alberto nomina che Innocenzo III ratificò.

Il patriarca giunse in Palestina all'inizio del 1206, ma, non potendo entrare a Gerusalemme occupata dagli Arabi, fissò la sua sede ad Accon (San Giovanni d'Acri), sebbene in quella città già ci fosse un vescovo.

 

Anche da patriarca continuò a svolgere delicati incarichi diplomatici in contesti rischiosi in tutto il medioriente.

Fu molto stimato da Innocenzo III che, il 19 aprile 1213, lo invitò al Concilio Lateranense IV al quale non poté però, partecipare per il sopraggiungere della morte.

Tra il 1207 - 1214, redasse la Regola carmelitana (il cui testo primitivo  è andato perduto) che indirizzò al priore del Monte Carmelo, B., e agli altri "eremiti che sotto la sua obbedienza abitano presso la Fonte" sulla sacra montagna, un testo importante della spiritualità medievale, vero gioiello di sintesi evangelica che diede forma giuridica al propositum che già da tempo i fratelli-eremiti vivevano sul Carmelo.

Per l’approvazione di questo testo, che è ancora la base del carisma del Carmelo, l'Ordine lo venera come proprio legislatore.

 

Mentre ad Accon il 14 settembre 1214 partecipava ad una processione, Alberto fu ucciso a colpi di coltello dal Maestro dell'Ospedale di Santo Spirito, che egli aveva rimproverato e deposto per la sua vita dissoluta.

La festa di S. Alberto cominciò ad essere celebrata tra i Carmelitani l'8 aprile nel 1504.

Attualmente la sua festa è celebrata il 17 settembre da tutti i Carmelitani.

Il 26 settembre è ricordato dal Patriarcato latino di Gerusalemme. Continuano a celebrarne la festa l'8 aprile, l'arcidiocesi di Vercelli e i Canonici Regolari Lateranensi (dal 1666).

 

 

 

La Regola del Carmelo

e le sue

“mitigazioni”

Antico Crocifisso del duomo di Vercelli
Antico Crocifisso del duomo di Vercelli

I Canonici Regolari sono sacerdoti di vita comune; si tratta di un'istituzione antichissima che risale all'ispirazione e all'iniziativa di alcuni vescovi dei primi secoli della Chiesa, come S. Martino di Tours (316-397) e S. Eusebio di Vercelli (300 ca.-371) che vollero vivere con i propri preti, nella condivisione dei beni materiali e spirituali.

Ma è soprattutto a S. Agostino (354-430) che si deve l'impulso a questa esperienza, improntata alla "vita apostolica" della prima comunità cristiana di Gerusalemme, com' è descritta negli Atti degli Apostoli (At 4, 32-33). I sacerdoti vivono insieme dedicandosi allo studio e alla preghiera (sanctitas) e al servizio della Chiesa locale, secondo le necessità dei tempi e dei luoghi (clericatus).

Campanile del duomo di Vercelli
Campanile del duomo di Vercelli

Nel Medioevo, comunità di Canonici Regolari sorsero in tutta Europa, con il compito dell'Ufficio corale nelle principali chiese; tra le prime regole adottate, le più note e diffuse furono quelle di S. Crodegango di Metz (712-766) e quella di Aquisgrana, promulgata nell'anno 816.

Il riconoscimento ufficiale della vita religiosa dei chierici avvenne con il Sinodo Lateranense del 1059, per opera di Ildebrando di Soana, poi papa Gregorio VII, con la riforma detta appunto "gregoriana".

O Dio, attraverso Sant'Alberto, hai guidato

i primi frati-eremiti del Carmelo

a discernere il tuo progetto d’amore nella loro vita,

concedi a questa tua famiglia di vivere

sempre nell’ossequio di Gesù Cristo

e di servirlo fedelmente

nella venerazione della Madre di Dio.

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Nuova Antologia delle parole di Santa M. Maddalena de' Pazzi - 2021 Prefazione G. Betori
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