Vent'anni di lavoro
tra gli "Appunti di lavoro"
e i "Testi originali"
Il team di sorelle dettatrici-redattrici, forse insieme ad altre monache - le bozze ritrovate lo rivelano in modo palmare -, fu a più riprese interpellato nelle scelte di selezione e revisione del testo elaborato. In alcune bozze di lavoro, si legge da parte delle "segretarie": «Ratti e intelligenze, parti tolti e parte lasciati». Affermazione indiscutibile.
Quindi, insieme ad un provvidenziale ruolo delle sorelle nel raccogliere le parole di S. M. Maddalena, ebbe luogo un loro intervento non piccolo nella selezione
delle fonti e nella loro organizzazione esteso a circa vent'anni. In attesa di lavori specialistici in merito, la loro opera si può riassumere in almeno cinque livelli redazionali, per testi come
i Colloqui, ampiamente documentati nelle bozze ritrovate:
1) raccolta di appunti veloci da parte di una o più sorelle in presa diretta o nei colloqui della Santa con la Maestra o la Priora; 2) prima sintesi degli appunti; 3) limatura della sintesi con tagli, accorpamenti, correzioni; 4) sintesi finale dei "testi originali"; 5) intervento del governatore e dei suoi consultori come il Benvenuti, il Fabbrini e il Cepari; 6) intervento dei censori.
Altre raccolte come i Quaranta giorni possono essere state più fortunate in una redazione più tempestiva. Ma occorre uscire dalla convinzione di poter effettivamente disporre di testi "in presa diretta". Più lungo, affascinante e complesso risulta il lavorio di produzione dei così detti "testi originali".
Non si è in grado, sulla base delle conoscenze attuali, di entrare nel dettaglio su quali volumi effettivamente si appuntò l'opera dei consultori/censori, né di che
entità fu il loro intervento, con due eccezioni: per i Quaranta giorni da parte del P. Cepari e per la preghiera detta degli Atti di Annichilazione ad opera di
C. Seripando sj (Cf C. Vasciaveo, Detti e preghiere di S. M. Maddalena, Firenze 2009).
Infatti, dei Quaranta giorni esistono ben due edizioni manoscritte, la seconda delle quali si dichiara emendata su indicazione del predetto padre. Si tratta di 108 emendazioni, fortunatamente, però, quasi tutte di carattere stilistico. Il carattere quasi puntiglioso di tali correzioni, la maggior parte opinabili, lascia pensare che il Cepari, di fatto, abbia avuto tra le mani quest'unico volume, forse solo scorrendo, secondo l'Ancilli, il quarto. Questo ed altri interventi però, andrebbero esplicitati e valutati.
Tale intenso lavorío va, nei limiti del possibile, chiarito e delineato non solo per cenni. E' chiaro che ogni studio odierno, prima di ogni divulgazione, richiede testi criticamente fondati a partire da un confronto puntuale di questa messe di dati. In attesa che ci possano essere tali approfondimenti, senza ignorare i meritori ed importanti lavori dei padri Ancilli, Agresti e Secondin, redatti ormai tra il 1950 e il 1970, si dovrà d'ora innanzi, per onestà scientifica, tener conto della complessa problematica testuale accennata, arricchendola dei numerosi ed importanti rilievi intervenuti anche in merito al contesto fiorentino e alla teologia della Santa.