Cristianissima Regina, Salute.
Con queste quattro righe vengo a rallegrarmi con Vostra Maestà del felice arrivo, che ho inteso aver avuto per grazia del Signore.
E perché veda che anche assente col corpo non di meno mi è
presente con lo spirito, non mi scordo mai delle sue giuste richieste che spero si degni il Signore, per sua bontà, di esaudire.
Non ho voluto mancare al solito appuntamento degli altri anni, quando era qua nella sua Città. E le ho estratto il suo Santo protettore nella solennità dell'Epifania, perché la custodisca questo presente anno, e gli è capitato S. Giovanni Battista, come vedrà, essendo incluso in questo, insieme con il motto.
Sia certa Vostra Maestà che sempre la ricorderò nella preghiera, come so che desidera. Ma, conoscendomi inabile ad aiutarla, l'ho data in protezione alla Vergine Santissima. E desidero con tutta me stessa che anche lei la preghi per questa ragione, avendole particolare affetto poiché ha il suo nome. E per non tediarla finisco, salutandola nel Signore.
Di Firenze, dal nostro Monastero Santa Maria delli Angeli in Borgo S. Friano
il dì 12 di gennaio 1600 ab Incarnatione Domini.
Di Vostra Maestà cristianissima
umilissima serva
Suor Maria Maddalena de Pazzi
(Testo parziale, regolarizzato in lingua corrente.
Per l'originale:
Santa Maria Maddalena de' Pazzi, Epistolario completo, C. Vasciaveo (ed.), Firenze 2009).