Il contesto storico
* A Firenze, dopo l'intensa avventura del Savonarola (1452-1498) propiziata dalla discesa in Italia di Carlo VIII, la repubblica cedeva il passo al governo dei Medici, mentre a nulla era servito il tentativo di congiura (1478) guidato dalla famiglia di appartenenza della Santa, i nobili Pazzi.
*La spinta riformista del Savonarola, dopo il drammatico processo del frate ferrarese, non si spense del tutto. Abbandonando le istanze politiche che si contrapponevano alle ambizioni dei Medici, le esigenze di rinnovamento si concentrarono nella dimensione spirituale. Molte donne abbracciarono l'ideale di povertà, di vita condivisa, di ascolto della Parola non solo tra le domenicane di clausura, ma anche tra le donne viventi nel secolo, le "terziarie" e in altre fondazioni monastiche come le Carmelitane di Santa Maria degli Angeli e di S. Maria Maddalena de' Pazzi. Così questo Carmelo fu inserito nei "circoli savonaroliani", sotto la guida prima di don Leone Bartolini e poi di don Agostino Campi che segnarono questa comunità con una nota particolare d'impegno e di povertà, tipica dei movimenti "d'osservanza".
* Grazie a Pio V (Ghislieri), avendo appoggiato la controriforma, Cosimo I, nel 1569, ottenne per sé il titolo di granduca, mentre la famiglia Medici
aveva avuto già l'onore di due pontefici: il salottiero Leone X (Giovanni Medici, figlio di Lorenzo, 1513-1521) e l'irresoluto Clemente VII (Giulio, figlio
illegittimo di Giuliano, 1523-1534) che non avevano brillato per doti né pastorali,
né politiche.
* La Chiesa toscana, tra XV e XVI secolo, attraversò una profonda crisi, malgrado la presenza di figure carismatiche. Il clero secolare era spesso dedito ad occupazioni profane, molti presbiteri avevano famiglia, scadente appariva il livello culturale medio. L'assenteismo dei sacerdoti dalle proprie chiese regnava sovrano e, con l'ausilio di dispense pontificie, si cumulavano benefici.
* I religiosi spesso si erano impegnati come cappellani
al posto del parroci assenteisti, mentre la qualità vocazionale nelle candidate dei monasteri femminili lasciava a desiderare, considerato il pesante condizionamento
che le famiglie esercitavano per motivi economici sulla libertà delle figlie. Nelle classi colte era presente insieme al culto del paganesimo classico, un
diffuso indifferentismo se non un robusto anticlericalismo.
*Eppure, nella Chiesa scossa nei suoi assetti politici e religiosi, maturavano inedite risposte: da singole figure di santi come S. Antonio (Antonino Pierozzi (1389-1459), testimoni ascoltati e contestati come Girolamo Savonarola, beati come la B. Maria Bartolomea Bagnesi e il B. Ippolito Galantini a Firenze, fino alla fondazione di nuove realtà religiose come la Compagnia di Gesù (1534) guidata dall'entusiasmo di S. Ignazio e marcata da un intenso fervore missionario (Francesco Saverio dava inizio ai suoi viaggi nel 1542), la nascita dell'Oratorio di S. Filippo Neri (grande amico di Caterina de' Ricci) e del Carmelo teresiano (1562).
L'età storica compresa tra il XVI e XVII sec., portava a compimento numerose spinte al rinnovamento ecclesiale che, a partire dal basso medioevo, si erano espresse non solo nell'opera della riforma luterana, ma anche in ambito cattolico. Tra queste esigenze di rinnovamento ecclesiale si pone la testimonianza di S. Maria Maddalena de' Pazzi.