Nella casa di Maria
La Vergine
nell'itinerario spirituale
di Maria Maddalena di Firenze
C. Vasciaveo
estratto da Horeb 39 (2004)
L'intero cammino spirituale di Santa Maddalena (1564 - 1607), carmelitana di Firenze (in una delle prima comunità femminili dell'ordine), è segnato dalla presenza della Madre di Dio.
Pur in un contesto ecclesiale e storico profondamente differente dal nostro, fa riflettere come la mistica fiorentina abbia scoperto e amato Maria, sin dai suoi primi passi nel Carmelo, «l'abitacol di Maria» (CO I, 277), non come figura a sé stante, in un approccio prevalentemente devozionale (non parla mai dello scapolare, ad esempio), ma l'abbia approfondita nel contesto dell'anno liturgico, totalmente relativa al Figlio e alla Trinità Santa.
La solennità dell'Assunta, tanto all'inizio che nel compimento del suo cammino, sigilla la percezione maddaleniana del ruolo di Maria nella storia della salvezza. Mentre al cuore della sua avventura spirituale, si collocano tanto la solennità di Pentecoste (1585) quanto le due feste settembrine
della Natività della Vergine e dell'Addolorata (1588).
In questa attitudine contemplativa, ancora per l'Assunta del 1593, Maddalena contemplerà innanzi tutto Maria come la Sposa del cantico che riceve «il bacio» (Ct 1, 1) dell'Altissimo, ossia come «capace della divinità quanto ne può esser creatura mortale».
Ma proseguendo nella riflessione del Vangelo della solennità (all'epoca Lc 10, 38-42), riscoprirà la Vergine come sintesi delle due sorelle, Marta e Maria, in una prospettiva evangelica, antica e
nuova, che fa sovrabbondare la contemplazione in intercessione e missione: «Maria in cielo fa l'ufficio di Maria Maddalena e di Marta...Maria è quella fonte
segnata col sigillo immacolato del Verbo, dove si dichiara vergine e madre, madre e vergine. Compiacimento della SS. Trinità! Va irrigando questo fonte tutto
il cielo, fruttificando la terra, letificando gli Angeli e refrigerando l'anime del purgatorio; dove vorrebbe che ciascun'anima diventasse un fonte segnato col sigillo della perfetta immagine di
Dio che ci ha fatto, e col carattere delle piaghe del Verbo, lì dove si diviene uomo perfetto e Dio per partecipazione: Io ho detto voi siete dei (Sal 81,6)».
Ogni creatura, nell'intercessione di Maria, è chiamata a vivere quel dono battesimale che in lei è già attuale e ad essere divinizzata nel Figlio.