Veronica Laparelli, Venerabile
1537 - 1620


Nell'ambito dell'Ordine Cistercense, dal 1545, nella parte alta della città di Cortona (Arezzo), in zona Poggio, prese vita un monastero femminile nel complesso quattrocentesco di S. Caterina (monastero di Canonichesse agostiniane).

 

In esso entrò l'11 novembre 1560, Veronica Laparelli (1537 - 1620), appartenente ad una delle famiglie più antiche ed aristocratiche di Cortona, da Antonio e Maddalena Rustichelli.

 

La famiglia non si mostrò favorevole all'ingresso in convento della figlia che dovette attendere i ventitré anni per vedere realizzato il suo desiderio, professando nel 1561.

 

Secondo l'uso del tempo, nella comunità le monache provenienti da famiglie benestanti, avevano dei beni che potevano amministrare personalmente.

 

A questa e ad altre usanze suor Veronica rinunciò immediatamente, per uno stile di vita più sobrio e fraterno.

 

L'amore per la liturgia, particolarmente verso i misteri del Natale e l'infanzia del Signore, insieme all'attitudine per il servizio, segnarono la vita della giovane monaca.

 

Come diverse altre mistiche cistercensi, fu arricchita di esperienze non ordinarie, sia meditando l'incarnazione del Signore che la sua Passione nella settimana santa, con segni penitenziali e digiuni prolungati.

 

Tale era il suo bisogno di comunicare ai fedeli il suo amore per il Signore che più volte suonò le campane festa, facendo accorrere al monastero tutta la città.

 

Tali fervori non la resero meno concreta e attenta per i bisogni comunitari e spesso la Provvidenza le consentì di realizzare lavori straordinari per portare l'acqua in convento o sistemare i pavimenti.

 

Molto ammirato fu il suo senso della comunità.

La sua fama si spargeva e le si riconoscevano vari doni carismatici tra cui la lettura dei cuori.

 

Non mancava di franchezza. In cinque lettere del suo epistolario che si sono salvate, non richiamava anche un sacerdote ai suoi doveri.

 

Gioviale e serena superò una vecchiaia non priva di prove fisiche per le numerose malattie e si spense il 3 marzo 1620. Nella chiesa superiore del monastero cistercense della SS. Trinità, è custodito il suo corpo.

 

S. Maddalena che aveva soggiornato per circa un anno a Cortona, ne aveva conosciuto la fama, forse l'aveva incontrata al parlatorio del monastero, e nell'estate del 1586, le inviò una lettera,  chiedendole l'aiuto della sua preghiera per l'opera cui si sentiva chiamata di rinnovamento della Chiesa.

 

 

 

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